Il 15 febbraio 2013, alle ore 09:20 locali, un evento straordinario ha scosso la città di Chelyabinsk,
nella Russia centrale. Un corpo celeste, un asteroide proveniente dalla fascia principale, ha
penetrato l'atmosfera terrestre a una velocità di circa 19 chilometri al secondo, pari a quasi 68.000
km/h. L'oggetto, con un diametro stimato tra i 17 e i 20 metri e una massa complessiva di circa
13.000 tonnellate, è esploso nell'alta atmosfera a un'altitudine di quasi 30 chilometri sopra la
superficie terrestre.
L'esplosione ha rilasciato un'energia stimata in circa 500 kilotoni di TNT, equivalente a circa 30 volte
quella della bomba di Hiroshima. La scia luminosa è stata visibile per circa 17 secondi e ha percorso
una lunghezza di oltre 200 chilometri. Dopo circa due minuti, l'onda d'urto ha colpito la città,
rompendo vetri e danneggiando edifici in un raggio di decine di chilometri. Più di 1.600 persone
sono rimaste ferite, principalmente a causa dei frammenti di vetro. I frammenti del meteorite, classificato come condrite ordinaria di tipo LL5, sono stati recuperati in
gran numero nei giorni successivi. Il più grande, del peso di circa 600 chilogrammi, è stato estratto
dal lago ghiacciato Chebarkul l'ottobre seguente. I campioni mostrano una crosta di fusione nera e
un interno chiaro, con caratteristiche tipiche dei meteoriti sottoposti a forti pressioni da shock.
L'evento è stato registrato da numerosi strumenti scientifici: sensori infrarossi militari, stazioni
infrasuoni del CTBTO, radar e centinaia di telecamere di sorveglianza e dashcam usate a bordo delle auto.
Questo evento è uno dei più documentati della storia moderna ed è servito da importante caso di studio per la comprensione dei piccoli corpi celesti e dei potenziali rischi di impatto con la Terra
5 Maggio 2025
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